Le religioni del mondo by Huston Smith

Le religioni del mondo by Huston Smith

autore:Huston Smith
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: fede, religioni, Spiritualità, confucianesimo, buddismo, induismo, Cristianesimo, religioni primitive, islam, ebraismo, taoismo
editore: Fazi Editore
pubblicato: 1991-05-19T22:00:00+00:00


I tre significati di tao

Aprendo la bibbia del taoismo, il Tao-te-ching, avvertiamo subito che tutto ruota attorno al concetto chiave di tao. Letteralmente, il termine significa ‘sentiero’ o ‘via’. Esistono, però, tre modi in cui si può interpretare questa “via”.

Primo, tao è la via della realtà ultima. È un tao che non si può né percepire né concepire con chiarezza, in quanto troppo vasto da penetrare per la razionalità umana. Già nel verso d’esordio il Tao-te-ching annuncia che le parole non possono corrispondere a esso: «La via percorribile non è l’eterna Via» (I)190. Ciononostante, questo tao ineffabile e trascendente è il fondamento di tutto quello che segue. Sopra a tutto, dietro a tutto, sotto a tutto, è il Grembo da cui si sprigiona tutta la vita e a cui essa ritorna. Intimorito al solo pensiero, l’autore/curatore del Tao-te-ching si getta in modo ricorrente nella lode, perché questo tao primigenio lo pone di fronte al mistero elementare della vita, il mistero di tutti i misteri. «Quale abisso! [...] Quale profondità! / sembra che da sempre esista» (IV); «Di tutte le cose grandi, sicuramente il tao è la più grande!». Eppure la sua ineffabilità non può negarsi, per cui siamo costantemente derisi dal canzonatorio epigramma taoista: «Chi sa non parla. Chi parla non sa»191.

Benché sia in definitiva trascendente, il tao è anche immanente. In questo senso secondario costituisce la via dell’universo, la norma, il ritmo, la forza propulsiva presente in tutta la natura, il principio regolatore che sta dietro tutta la vita. Dietro, ma anche nel cuore di tutta la vita, perché quando accede a questa seconda modalità il tao “si incarna” e informa tutte le cose: «Smussa le armi aguzze, scioglie i nodi, armonizza i bagliori, per lei tutte le cose sono polvere»192. Essenzialmente più spirito che materia, non può essere esaurito; più vi si attinge, più scorre, poiché è una fonte inesauribile, come Plotino disse del proprio omologo del tao, l’Uno. Riguardo a esso ci sono tratti di inevitabilità, perché quando arriva l’autunno «nessuna foglia è risparmiata per la sua bellezza; nessun fiore per il suo profumo». Tuttavia, in definitiva, il tao è benigno. Delicato invece che brusco, scorrevole piuttosto che esitante, è infinitamente generoso. Dando vita a tutte le cose, può essere chiamato «la madre del mondo» (XXV). Come agente della natura, il tao, in questa seconda forma, somiglia all’élan vital di Bergson; come ordinatore della natura, somiglia alla lex aeterna dell’Occidente classico, la legge eterna che struttura il mondo. A esso si sarebbero potute riferire le parole del collega di Charles Darwin, George Romanes, quando parlava del «principio integrante del tutto – per così dire, lo Spirito dell’universo –, [...] istinto senza artifici, [...che] fluisce liberamente».

Nella sua terza accezione il tao si riferisce alla via della vita umana, quando si mescola con il tao dell’universo testé descritto. La maggior parte di quanto segue in questo capitolo specificherà nei dettagli la proposta taoista riguardo a questo modo di vita. Tuttavia, è necessario prima rilevare che in Cina ci sono stati non uno, ma tre taoismi.



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